Nella zona del Profeta Elia esistevano tracce di una chiesa del periodo protobizantino.
Durante il periodo 1940 – 45 gli abitanti di Koufonissi hanno raccolto dei soldi, necessari per il restauro della chiesa.
I soldi però non erano sufficienti. Due degli abitanti decisero di investire la somma raccolta nel Dodecanneso per riuscire ad arrivare al giusto importo. Le loro tracce , però, si sono perse e così il fatto è stato visto come un cattivo presagio per coloro che desiderano il restauro della chiesa.
Nel 1972 papa Stathis, Giannis Roumeliotis e Keti Ioannou, sorella dell’allora medico, si impegnano per le pulizie della zona. Così scoprono due colonne e una lastra di marmo, appartenenti ad una chiesa bizantina.
Il primo loro pensiero è stato quello di utilizzare i ritrovamenti per la costruzione di un altare.
L’anno successivo 1973 nel continuare i lavori di mantenimento dissotterrano delle pietre, appartenenti alla chiesa bizantina, costruendo così un muretto dove appoggiano l’icona del Profeta Elia e un lumino.
Lo stesso anno, il pomeriggio della giornata del Profeta Elia, il 20 Luglio, gli abitanti di Koufonissia arrivano a piedi fino alla chiesa improvvisata facendo una messa pomeridiana e assunzione dell’ostia.
Nel 1974 con decisione del protosincello pater Koronelou, sostituto del vescovo di Santorini Gabriele, viene vietata la funzione della messa tra le rovine del Profeta Elia visto che non è una chiesa.
Oggi esistono le rovine della chiesa con l’icona del Profeta Elia, un lumino e l’altare, in funzione con la cura dei fedeli.
Il giorno della festa del Profeta Elia, 20 Luglio, i credenti si riuniscono nella chiesetta per la messa. Si offrono bibite e acqua.
Il terreno attorno alla chiesa è privato ma l’ingresso è libero.
Vedi la descrizione del percorso per la Chiesa del Profeta Elia nella pagina ‘Sentieri – Escursioni a Pano Koufonissia (Sopra)’