La chiesetta a Keros, dedicata alla Madonna, è stata costruita da tre monaci.
Appartenenti al ordine della Madonna Chosoviotissa di Amorgos.
Si stabilirono nella proprietà del monastero a Keros, costruirono le loro celle, un altare e la chiesetta.
I monaci vivevano con l’aiuto degli abitanti delle isole circostanti.
Nel 1820, durante l’occupazione turca, un greco da Kranidi che era diventato pirata musulmano, il cosiddetto Turcodimitris, ha fatto irruzione a Koufonissia, a Schinoussa e a Keros. I pochi abitanti presenti che aiutavano i monaci hanno fatto resistenza e sono stati uccisi. Turcodimitris ha portato i monaci su una altura, al vecchio castello e li ha uccisi gettandoli in un dirupo. Subito dopo ha distrutto anche la chiesetta.
Durante le operazioni nell’Egeo, dell’ammiraglio Miaulis contro i pirati, vengono catturate o affondate 115 navi pirata. Fra cui anche quella di Turcodimitris.
La proprietà terriera di Keros venne affittata come pascolo. I pastori hanno ricostruito la chiesetta della Madonna nella stessa posizione di prima. Austera, senza cupola con muri di pietra e il tetto fatto con canne e argilla. Sono state collocate 3 immagini, quella della Madonna, quella di San Giorgio e quella di San Nicola, che sopravvivono fin oggi.
Nel 1979 è stata restaurata.
Nel 1992 è stato costruito il campanile.